venerdì 13 luglio 2012

IronMan


Maria Montessori diceva che "ogni bambino è un adulto in potenza" ovvero il cucciolo d'uomo non è semplicemente un sarchiapotto da "vola-vola" intellettualmente valido solo come astro solare del mondo dei Teletubbies ma invero, il bambino, dentro al suo pagliaccetto, ha già sviluppate tutte le caretteristiche dell'adulto che sarà.




I bambini, insomma, sono degli adulti nani.
(Abbiate pazienza: agli esami avevano detto che la Montessori era facoltativa e l'avrebbero chiesta solo a chi l'aveva sulla mappa concettuale. Ho dato più spazio agli idealisti!).
Questo significa che il vostro compagno di classe che mangiava la Coccoina, con ogni probabilità, lo sta ancora facendo, magari in compagnia di quello che dei fazzoletti proprio non ne voleva sapere, ma vuol dire anche che le inclinazioni che tutti noi avevamo da bambini possono essere spia di futuri nostri  atteggiamenti.

Basta pensare al piccolo e precoce pastorello Giotto che, parcheggiati gli ovini in seconda fila, preso un rametto con punta di diamante, incise su un masso la celebre pecora con la facilità con cui, noi comuni mortali, stampiamo il sorriso di mozzarella su un sofficino Findus.
E che dire di quel Gesù che fa quasi infartare la povera madre scappando di casa, non per andare in piazzetta a scambiare le figurine dei Gormiti ma per occuparsi delle cose del padre suo, in seguito capirono che non parlava della commessa di sgabelli in legno fatta a Giuseppe il mese prima...



Cara la mia Montessori, se è così allora i' sto nguajatt assaje, perchè io, da bambino, ero proprio strano ma non sapevo quanto fino ad oggi, giorno del ritrovamento di un filmato di cui ignoravo, me misero!, l'esistenza...
Ma andiamo con ordine.
 Avrei già dovuto sospettare che qualcosa non andava dai ripetuti e documentati stati di ipnosi in cui cadevo all'età di 1 anno e mezzo: la chiamano trance da Topo Gigio.
Eccovene un esempio:


(mia mamma voce fuori campo)

Quel topo aveva un'influenza diabolica sul piccolo me: credo che, se me l' avesse chiesto, avrei venduto mia sorella e tutta la famiglia per un pò di Emmental!
Mi regalarono pure un pupazzo di Topo Gigio che, se si premeva la manina destra, diceva: "strapazzami di coccole", quando invece gli premevo la pancia, gli si illuminava la testa.
Un giorno lo abbracciai così forte che la testa si staccò e, rotolando per terra, uscirono fuori tutti i fili elettrici: ne rimasi terrorizzato e così, per anni, rimasi in attesa di un nuovo idolo, Giovanni Rana.


Un'altra mia insana passione era l'acqua tanto che mia madre doveva chiudere tutti i bagni di casa perchè, in un modo o nell'altro, trovavo sempre il modo di aprire i rubinetti.
Qui sono in un albergo con i miei:

               
                               (mamma filma, l'uomo è mio padre)                         


Da qui in poi, vi avverto, è un crescendo di stramberie come il fatto che, appena mi veniva fame, io fingessi di mangiare immaginando di reperire cibo negli oggetti più impensati.
Qui mi sfamo nel porta batterie della videocamera:



(Che buono! ma cosa stai facendo? La pappa!)


Nonostante abbia fatto atletica per un pò, sono sempre stato una schiappa nel fare le capriole, qui sotto si capisce il perchè...
Avevo anche la fissazione per le scarpe degli adulti ma la vera stranezza che stupì tutti, dalla maestra d'asilo al pediatra, era decisamente un'altra: per addormentarmi battevo ripetutamente la testa sul cuscino cantandomi una nenia finchè sfinito (dalle troppe capocciate?) mi addormentavo, nessuno è mai riuscito a cullarmi!
Weirder than weird:


                                (La donna bionda è mia zia)                            
                                                                  

Questi video già li conoscevo.
Oggi invece, come vi dicevo, ne ho scoperto uno inedito che ha contribuito a chiarire un fatto che non capivo:




Anche questo video l'avevo già visto ma non mi sono mai spiegato una cosa: mia madre sta filmando il compleanno di mia sorella ed io mi avvicino a lei per dirle che voglio qualcosa (Dio?!?) e lei risponde: "cosa vuoi? Il ferro?"
Non riuscivo a capire cosa volesse intendere mia madre, anche perchè, in gergo, il ferro sta per "arma tagliente pè andà a fà casino allo stadio o pè fà capì in giro che la pischella mia è mia"
E dunque, quale madre potrebbe proporre ad un figlio, di un anno e mezzo, di munirsi di un oggetto contundente?
E soprattutto, col ferro, quali esecrande ingiustizie avrei dovuto punire? Al nido m'avevano rubato il pongo?
Non l'avevo mai capito ma non ho dato peso più di tanto alla cosa nè mi è mai venuto in mente  di chiedere spiegazioni a mia madre, poi, oggi, complice la voglia di non fare niente, ho trovato un video che ha chiarito tutto...ed aperto la porta sull'abisso.
Cose dell'altro mondo:


                                                     
                                                     

Capite?
Ho stirato! Ho stirato! Stiratto! Stiratto!
Nemmeno i bambini che lavorano alla Nike nel terzo mondo tengono così tanto a dire al padrone di aver lavorato!
La trance da Topo Gigio, la sindrome da idraulico, il sonno auto-indotto a suon di capocciate, i deliri da crampi di fame sono nulla a confronto!
Sapevo che a 3 anni ero caduto nel baratro dei call center, parlando ore al telefono con i Puffi e isolando per interi pomeriggi l'utenza telefonica ma MAI avrei creduto di aver avuto una passione travolgente per i ferri da stiro!

Anche oggi emerge un insegnamento prepotente: non ci si conosce mai abbastanza!
E pensare che il mio supereroe preferito era Superman!
Da oggi, mi tocca passare ad IronMan, l'uomo di ferro...si, da stiro!













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